(Ti ho chiamata a bassa voce
Ma tu non mi rispondi)
Tutto il senso potrebbe di questa canzone potrebbe essere questo: provare a richiamare indietro una persona andata via, non con insistenza ma con dolcezza mista a paura, senza alzare la voce, ma non ricevere risposta.

Le luci di Roma è una ballad romantico-nostalgica piano e voce. È il secondo film di questo album, è un ricordo sofferto di momenti passati, rccontato tramite l’analisi di una storia.
Roma fa da sottofondo, sia per quanto riguarda le sensazioni, sia per quanto riguarda i ricordi evocati. Ermal si rende conto che questi momenti passati con Lei sono stati importanti, ma nel contempo fa anche autocritica (volevo dirti che ho sognato di avere molto più tempo per capire fino in fondo la parola ‘accanto’) riguardo a decisioni prese nel passato. Forse sbagliate o forse no.
Questa canzone è la seconda dell’album che parla apertamente di una storia finita, come 9 primavere, ma non ha un finale allegro o volutamente roseo, anzi. È anche la seconda canzone che reputo visuale perché ascoltandola hai proprio l’impressione di vedere dentro la tua testa (diciamo immaginare) fotogramma per fotogramma tutto il film che Ermal ci vuole raccontare.
(perché in fondo sai stavamo bene
Dimmi perché il rumore più forte ha lo stesso silenzio che sento di noi
E intanto chiude anche l’ultimo bar) e, finita la musica e con le parole ancora vive in testa, ti chiedi il perché questa storia sia dovuta finire, sentendo tutto questo amore aleggiare su ogni singola lettera, su ogni singola nota?
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