Ho deciso che farò la recensione del magnifico album di ERMAL META – NON ABBIAMO ARMI canzone per canzone. Perché se lo merita. Perché è un capolavoro di musica, lacrime e dolore e anche voi dovete sentire e capire, come me, in tempo reale proprio mentre sto cercando di assimilarle anche io queste dodici canzoni.
Inizio proprio con la prima canzone del cd e cioè, la canzone vincitrice del 68esimo Festival di Sanremo, che Ermal canta con Fabrizio Moro e ha scritto con lui e Andrea Febo (un collaboratore storico di Moro).

Credits: Il Mattino
Video ufficiale – regia di Michele Placido
La canzone è un vero e proprio inno alla vita. Quella vita che tragedie e terroristi tolgono con i loro atti inumani. Quella vita che oltretutto, oltre la gente continua perché deve continuare, anche se, coi loro gesti vogliono che ci rintaniamo in casa.
Le parole, misurate e cesellate una per una, sono pesanti come macigni ma la musica in stile new-folk, ti porta ad una leggerezza di fondo che fa venire voglia di ballare e saltare urlando a squarciagola non mi avete fatto niente, non avete avuto niente perché tutto va oltre le vostre inutili guerre. Ed è quello che, inevitabilmente, succederà durante i concerti prossimi venturi. Perché chiunque tenti di fermare la musica e, quindi la vita, deve sapere che non avrà mai la nostra paura! E che continueremo a vivere nonostante tutto lo schifo di questo mondo, sia che noi siamo bianchi, neri, gialli, ricchi o poveri, belli o brutti perché scambiamoci la pelle, in fondo siamo umani.
La verità, quindi, è che solo guardando il mondo con gli occhi di un bambino si può ricominciare a credere che qualcosa possa cambiare. Ermal, Fabrizio e Andrea provano, con questa canzone meravigliosa, a farcelo capire. E secondo me ci sono riusciti benissimo.
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