Noia
Stato di insoddisfazione, temporanea o duratura, nata dall’assenza di azione.
Voi vi annoiate mai?
Lo chiedo perché io mi annoio molto. Mi annoio a stare qui. Mi annoio della mia stessa vita.
Sono esistiti dei momenti, pochi per altro, nella mia vita in cui non avevo il tempo materiale per annoiarmi. Avevo sempre qualcosa da fare, da portare a termine o provare ad iniziare. Avevo una vita. E proprio in quei momenti lì, quando li stai vivendo, ti chiedi sempre “quando potrò annoiarmi un po’?”, perché tendiamo ad associare la parola noia con il riposo, il ritemprarsi dopo delle fatiche grandi o piccole che siano.
Ecco. Forse, vista da un certo punto, questa spiegazione che ci diamo, risulta completamente erronea. Sì, perché non è detto che una persona che si sta riposando si stia anche annoiando. Infatti, a me, capitava di trovare riposante leggere un bel libro e, di sicuro, in quel bel momento in cui entravo nel meraviglioso mondo della letteratura passando quelle ore di svago e riposo, non mi annoiavo.
Succede che ora, ora arrivata ad un momento della mia vita in cui non vedo davanti a me grandi cose e, se mi giro a guardare indietro quello che è stato il mio percorso fino ad adesso, vedo solo ricordi sbiaditi. E così, la noia si palesa in modo molto forte, ogni giorno, ogni ora, ogni singolo minuto che passa sotto le mie mani durante il giorno, mi porta a fare sempre lo stesso pensiero. Ossessivo. Continuo. Un loop. Va e viene come le lacrime.
Perché non sono capace a fare niente?
Quindi, almeno nel mio caso, la noia è la risposta ad un mio sentimento di mancanza. Mancanza di amore, mancanza di lavoro, mancanza di sbocchi, mancanza di amici. La mancanza.
Tutto si riduce a questo: la mancanza di una vita.
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