La tempistica perfetta.
Voi la conoscete, avete mai avuto modo di provarla nella vostra vita? Bene. Sono contenta per voi se avete risposto sì, ma per quanto riguarda me, posso dire che, io, la tempistica perfetta l’ho provata solo al contrario. Cioè:
la tempistica maledetta
Si, maledetta. Non imperfetta, perché imperfetta presuppone che, ok, hai sbagliato il momento, ma dai, non è poi grave. No? Mentre, la tempistica maledetta ha già, insito nel nome, tutta la tragedia che si porta appresso.
Vi posso fare due esempi pratici, cose che mi sono successe davvero, quindi vi prego di non ridere perché sono cose che ancora oggi bruciano. (No, scherzo! Potete anche ridere anche perché la prima che ride dei miei guai sono proprio io, oltretutto sono passati anni e ho avuto modo di interiorizzare la mazzata ☺)
- A 14 anni devi scegliere la scuola superiore che vuoi fare. Ne va del tuo futuro e personale e lavorativo quindi ponderi bene. Scelgo di studiare turismo perché in quegli anni, primi ’90, c’erano parecchie agenzie di viaggio grandi e lavoravano tantissimo. Ricordatevi che non esisteva internet. Quindi, iniziò la mia marcia di studio per poi, sogno, andare a lavorare in una di queste agenzie. Finisco la scuola, prendo il diploma e inizio a cercare lavoro. Sono passati 6 anni (sì ok, ho dovuto fare un anno perché non l’avevo capito benissimo
) e cosa è successo alle agenzie di viaggio? Hanno iniziato a scendere la via del declino, il viale alberato del tramonto, insomma, erano già alla frutta. Quindi non assumevano. Quindi, ciccia. PS: il lavoro in agenzia l’ho trovato dopo 4 anni di tribolazioni e ci ho lavorato per ben 9 anni.
- Lavoro da 9 mesi in un’azienda molto grande (grandissima a dire il vero!) come cassiera e addetta vendite, anche con gli orari improponibili di un aeroporto (tipo svegliarsi per il primo turno alle 3.20 di mattina
) mi aggradava e, forse, ridotto al lumicino ma c’era un piccolissimo spiraglio per restare più del tempo che era stato pronosticato all’inizio. Succede che mando il curriculum in un noto negozio di bigiotteria, per una nuova apertura vicino a casa e mi chiamano per il colloquio. Piaccio così tanto che vengo assunta, subito con i voucher e poi si poteva parlare di indeterminato (cioè mica pizza e fichi eh?). Ok ho il contratto in scadenza di là quindi prego in aramaico antico che non mi rinnovino, così da non avere la tremebonda scelta di quale….. Mi rinnovano!
bene, contenta come una pasqua devo andare a dire che mi hanno proposto un altro lavoro e che gentilmente mi devono dare qualche ora per decidere cosa sarà della mia misera vita. Secondo voi cosa ho deciso? (Vi ricordo che parliamo di tempistiche maledette quindi fatevi i vostri conti!): «ma dai magari mi tengono anche a dicembre, rimango». Quindi rinuncio ad un lavoro che poteva diventare qualcosa di serio. E…….. A dicembre mi lasciano a casa! E sto ancora aspettando di trovare qualcosa (a oggi).
Credo che i miei due esempi siano molto calzanti per capire cosa intendo con tempistica maledetta. Vero? E voi, avete degli esempi tipo questi? Se me li volete raccontare potete così mi risollevo un po’ l’umore, che forza di cose, è caduto un po’ in basso adesso con questi bei ricordi.
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