Ottant’anni fa
La storia ha deciso
Che le persone giudicate dalle nere aquile volanti
Dovessero perire
Di fame di stenti
Di lavoro di botte
Di gas respirato da bocche avide di vita
Diverso come il cielo grigio
Diverso come il pane azzimo
Diverso come la rosa nera
Diverso come l’arcobaleno
Quello che penso io
È che diverso è bello
Perché ogni persona
Nella sua semplicità
È diversamente unica
E anche diversamente uguale
Solo la paura di sembrare
Non conformi a chi ci vuole giudicare
Genera mostri che soffocano
I sospiri lievi del mondo
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