Questa cosa dei leoni da tastiera deve finire! Non se ne può più!
Ogni giorno è tutto un bailamme di parole grosse, di attacchi sessisti, di attacchi alla libertà, di litigate varie, un fiorire di parole sempre più grosse, sprezzanti, violente. Da quando ci siamo trasformati in perfetti decerebrati? Da quando il poter avere il diritto di aprire bocca è diventato un inno e un incitamento continuo alla violenza? Da quando la gente è così rancorosa e disposta a fare del male (almeno virtualmente) ad altre persone, ree soltanto di pensarla in modo diverso?
Sapete quante volte mi sono sentita apostrofare, da perfetti sconosciuti, su Facebook dopo aver risposto ad un post in maniera molto sobria, cercando di spiegare i miei punti di vista, con epiteti volgari, in cui il più usato (e abusato) è sempre “buonista del caxxo“. Ok, rispondo io, sono una buonista del caxxo e allora? Almeno ho delle idee che non contemplano la morte per annegamento di povera gente che scappa da guerre e carestie solo perché “cosa vengono a fare qui?”. Almeno non sono così inumana da ridere a battute di dubbio gusto su “pesci in fondo al mare che banchettano felici”. Non sono un mostro. Nemmeno a parole.
Il problema è che oggi, tutti hanno una linea connessa ad internet e tutti credono di poter dire la loro senza badare ad accendere il tasto on al cervello. Tutti credono di poter dire e le peggio cose e passarla liscia sempre e comunque. Questo capita perché i di solito sono proprio quelli che dovrebbero avere la buona creanza di tapparsi la bocca che parlano e i loro simili, riconoscendoli, gli vanno dietro.
C’è gente, persone, che muoiono per questi attacchi vili e volgari, gente presa di mira sulla rete che preferisce suicidarsi piuttosto che continuare a leggere cattiverie continue sul web, dove tutti le possono vedere (e commentare). Di cyberbullismo si muore. Molto di più che del bullismo che ho dovuto sopportare io nella mia adolescenza. In fondo, quel bullismo 1.0, era circoscritto alle conoscenze reali e, così come è iniziato, a -cercare di non badarci, è finito con il tempo. Ma quando, con i mezzi odierni, ogni giorno, migliaia di persone sconosciute, leggono e ritwittano, ripostano e rimbalzano ad altre migliaia di persone sconosciute parole, gesti, video di scherno feroce o, peggio, di violenza verbale feroce, capite anche voi che non se ne esce più. Hai voglia a -cercare di far finta di niente quando apri Facebook e ti hanno taggato in un gruppo che parla di te in senso di scherno!?
Cosa dovremmo fare per poter fermare, o almeno arginare, questa deriva di violenza gratuita? Non ho la risposta purtroppo, se non cercare di non rispondere alle provocazioni ed evitare di far girare post che parlino in modo sessista e violento. Segnalare sempre le pagine o le persone che riteniamo pericolose o violente.
Facciamo smettere i webeti di gingillarsi nel loro mondo fatto di tastiere e monitor, tappando loro (virtualmente) la bocca.
cyberbullismo
sostantivo maschile
Atto aggressivo, prevaricante o molesto compiuto tramite strumenti telematici (sms, e-mail, siti web, chat, ecc.).
Archiviato in:Pensieri sparsi Tagged: Cyberbullismo, Pensieri Sparsi, Violenza, Webeti
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia qui un tuo pensiero